Ebbene sì, si ritorna un po’ al passato con la pesca in città, una pesca che è molto particolare, per chi è abituato a pescare perso nella natura fatta di alberi ed erba. Potrebbe sembrare strana, ma l’urban fishing ha delle caratteristiche particolari, il luogo in primis: pescare in città può essere divertente, possiamo incontrare molte persone che si fermano li a guardarci un po’ stupite o, la cosa più bella, incappare in qualche bel pesce che non ti aspetti…
Ho scelto due spot per la pesca in città, uno più piccolo, su una sorgiva bellissima che è il Fibbio a San Martino Buon Albergo alle porte di Verona, dove ho l’ufficio e la sede di PescaOk, e l’altro in un tratto di fiume più ampio, nella città dell’amore: sì, proprio in centro a Verona!
Urban Fishing a San Martino Buon Albergo
San Martino è una cittadina tranquilla vicinissima a Verona, con bellissimi corsi d’acqua che si snodano per tutta la sua estensione; l’acqua è di sorgiva, pura, limpida e con un fondale con erbacei bellissimi. L’acqua è gestita dalla APPV che si occupa della gestione e delle immissioni di pesci. I permessi si possono fare direttamente online, o in loco.
La cosa bella è che in città ci sono delle bellissime trote fario che sfrecciano libere e con pochissimi pescatori che le inseguono, quindi direi che è un ottimo posto.
Durante l’uscita di cui vi voglio raccontare, come attrezzatura ho scelto una canna da 2,10 mt la Molix Trout Hunter 3-12, un ottimo filo in nylon Sufix SUPER 21 da 0,20 e artificiali rotanti a raffica.
Devo dire che la canna era alla sua prima pescata e mi ci sono trovato immediatamente bene; il casting è un po’ sottodimensionato, la canna è bella rigidina, con azione fast e di punta, una canna da trota vera e implacabile.
Ho usato prevalentemente artificiali rotando da 6 e 9 grammi e anche in corrente sentivo l’artificiale benissimo; la punta della Molix copia perfettamente le vibrazioni del rotante permettendoti di avere la massima sensibilità anche sulle toccate più timide.
E proprio in questi casi l’attrezzatura fa la differenza. Infatti, quando ci sono delle toccate timide e trote apatiche, una canna con cui non senti le tocche non ti permette di capire dove stanno i pesci. È facile quando arriva la botta secca e la ferrata è fatta 🙂 ma diventa difficile quando la trota insegue e timidamente tocca l’esca… Qui devo dire che ho capito che questa canna era perfetta in questa situazione e infatti ho preso la mia bella fario.
Lo spinning in qualsiasi condizione è una pesca difficile, è una pesca di sensibilità e chi la vive come me come una passione, assapora tutti i dettagli che offre. Mi dà più soddisfazione una giornata con una trota furba e difficile, che mi fa penare per prenderla, che 10 trote “facili”…
Quando parliamo di pesca in ambienti come questo, sono i dettagli che fanno la differenza, dobbiamo pensare non solo alla canna e al mulinello, ma al sistema di pesca: canna, mulinello, filo ed esca.
Il nostro braccio deve essere collegato all’esca, io devo sentire l’esca in questa pesca, la sensibilità è tutto… Ci arrivi con l’esperienza ma questo è uno dei motivi per cui i trecciati hanno avuto un grandioso successo, perché permettono di collegare direttamente il braccio all’esca con la loro trasmissione diretta delle vibrazioni. Ma io ho scelto di pescare con il classico nylon per testare al 100% la canna.
Parlando di dettagli, è importante, direi fondamentale, un altro aspetto che è quello dell’approccio alla riva; su questo argomento trovate molti approfondimenti online e io vi consiglio di leggerli.
Nei corsi d’acqua così stretti e ricchi di ostacoli è fondamentale avere una canna maneggevole e pronta, molto bella. Purtroppo, i corsi d’acqua sono un po’ scarsi, ma la nostra fario l’abbiamo presa lo stesso; peccato non abbia voluto farsi fotografare dritta, ma la scomodità della riva alta si fa sentire tutta, anche avendo un guadino allungabile.
Un’altra considerazione da fare quando si pesca in città è che spesso i corsi d’acqua sono protetti da staccionate, per proteggere le persone da cadute accidentali: qui ci viene in soccorso il guadino da spinning in silicone allungabile, non lo lasciate a casa ;-).
Se siete spinner navigati apprezzerete quanto ho scritto (spero). Se state iniziando, mi auguro che quello che ho scritto vi dia degli spunti, da approfondire divertendovi con la pesca.
Urban Fishing a Verona
Ma la battuta di pesca non è finita perché dopo San Martino, ci siamo spostati per le ore restanti del pomeriggio a Verona, la mia città. Ci siamo posizionati proprio in centro città, nei pressi di ponte Pietra, a pochi passi dalla casa di Giulietta e Romeo e dai rinomati ristoranti di risotto e lesso con la pearà. Anche qui l’acqua è gestita dalla APPV che si occupa della gestione e delle immissioni di pesci. I permessi si possono fare direttamente online, o in loco.
Inizio qui un nuovo racconto di pesca: peschiamo a spinning le trote cittadine e proprio qui vicino un paio di anni fa è stata fatta una cattura spettacolare, una trota di circa 10kg che ci fa capire che l’urban fishing non è una pesca di ripiego e neppure da pescatori della domenica… Se non ci credete, venite a vedere!
Sono nei pressi di ponte pietra, pesco con un’attrezzatura per ambienti più piccoli; qui l’Adige è molto largo, ma i nostri lanci saranno destinati al sottoriva o poco più avanti; utilizziamo la Molix da 2,10 con mulinello 3000 e un filo che tiene fino a 6 kg (magari si riuscisse a prendere una trota da 6kg è J)
La cosa che mi esalta è il fatto di pescare in mezzo alle persone, fare anche quattro chiacchiere e magari incontrare un vecchio pescatore che ti racconta l’Adige ai suoi tempi… E così mi viene da piangere, perché siamo stati noi a rovinarlo così e questo ci deve far capire che tutto quello che butti nel fiume, esso te lo sputa fuori con violenza; bisogna rispettare la natura, perché la natura è più forte di qualunque uomo che voglia distruggerla.
Iniziamo con un po’ di lanci, sappiamo che sarà dura ma la giornata è bella; abbiamo un tratto di circa 2 km da fare con la canna e lo zaino, da battere centimetro per centimetro, e tanta voglia di prendere una bella trota.
Dopo diverse decine di lanci nel sottoriva decido di andare più al centro, anche se la corrente è forte e l’acqua non è il massimo, ma non voglio abbattermi.
Mi prendo una pausa dai lanci e mi guardo intorno; vedo la città che vive, persone, palazzi, sculture, è davvero affascinante. Un paio di passanti mi chiedono cosa pesco, se ho pescato e che licenza serve per pescare lì. Se ci dimentichiamo per un attimo che cos’è la pesca, in questo ambiente le persone te lo ricordano subito: socializzazione, unione, movimento, ossigeno per il cervello…
Ma mentre siamo distratti dalla natura, essa ci richiama e all’amo troviamo una bella trota; non sembra una trota di immissione, ma purtroppo dopo qualche giro di manovella si slama e perdo il mio trofeo della giornata, davvero un peccato. Ma non mollo e mezz’ora dopo (è il momento buono) salpo una bella iridea, di immissione penso, che mi toglie il cappotto.
La giornata continua; sono immerso nella natura e quasi dimentico i pensieri e le preoccupazioni quotidiane: questa è una bellissima cosa, perché aldilà delle catture, aldilà di tutto, la pesca riesce a darci tranquillità e vorrei ringraziare queste modalità di pesca che offrono davvero un grosso diversivo alla vita di tutti i giorni.
Penso anche alla mia pausa pranzo alternativa, mezz’ora di pesca e una bella passeggiata in città.
Nonostante il tran tran quotidiano, dobbiamo imparare a ritagliarci degli spazi e anche la pausa pranzo può essere un momento buono per pescare.
Inoltre, per praticare la pesca in città, con circa 160 euro ho acquistato un’attrezzatura ottima, quindi direi che si tratta di un’attività alla portata di tutti i pescatori.
Vi metto un link della canna Molix che ho usato, se qualcuno volesse provarla, e del filo Sufix che ho trovato ottimo per lo spinning sul sito del negozio.
Infine, vi consiglio di usare sempre delle girelle con moschettone triple, se pescate con gli artificiali, perché se la girella non gira bene nessun filo, nylon o trecciato è esente da arrotolamento. Mi raccomando seguite il mio consiglio e vedrete che la parrucca si allontana e se pescate con passione e senza pensare troppo al pesce anche il cappotto si allontana.
Buone giornate a tutti e che siano di pesca!
Alessio
sono un ovr 70 con la licenza che scade a luglio 2020 cosa devo fare
Salve Carlo, per pescare in Adige, qui trova il costo del permesso sul sito della APPV. https://www.appv.it/s/