Fino a qualche anno fa il barracuda era una cattura decisamente occasionale. A mio parere il progressivo riscaldamento delle acque del mediterraneo ne ha garantito una discreta diffusione anche nelle nostre acque, con un trend in continuo aumento.
Il barracuda ha un aspetto inconfondibile: corpo allungato con una lunga testa la cui mandibola supera in lunghezza la mascella.
La dentatura acuminata e sottile è adatta per trattenere la preda, che solitamente viene ingoiata per intero: si hanno notizie di pesci interi di discrete dimensioni trovate nello stomaco di cudas catturati. Il dorso ha una colorazione scura, tendente al verdastro, che tende a sfumare nel blu sui fianchi, dove sono caratteristiche delle bande più scure che lo distinguono dal luccio di mare (Sphyraena sphyraena), decisamente più raro.
Nel mediterraneo le dimensioni del cuda raggiungono i dieci chili per 130cm di lunghezza, mentre in acque tropicali il barracuda raggiunge addirittura i 50 chili per quasi due metri di lunghezza. La sua aggressività lo ha reso occasionalmente pericoloso per i subacquei, quindi consigliamo di approcciarlo al raffio con una certa cautela.
Le carni sono di pregio, digeribili e dall’elevato contenuto di fosforo.
Il momento migliore per la pesca al cuda è da inizio primavera fino a giugno inoltrato, periodo della deposizione delle uova, per poi scomparire e tornare a frequentare coste e ambienti pelagici in autunno (soprattutto ottobre e novembre). I luoghi più indicati sono quindi coste rocciose e zone d’interfaccia di correnti, con fondali abbastanza profondi anche se, in certi casi, possiamo trovarlo anche in acque più basse frequentate da spigole. In qualsiasi caso la presenza di schiuma, a seguito di mareggiate o mare mosso, garantisce una buona riuscita della pesca a questo predatore.
Lo spinner troverà nel barracuda una preda molto vorace e aggressiva, attratta dalle esche artificiali di grosse dimensioni e dalle colorazioni più strane, anche se il massimo dell’appetibilità viene fornito da minnow con le colorazioni dello sgombro. Esche piccole e poco vistose come piumette e cucchiaini hanno ratei di cattura più bassi. Inoltre consiglio vivamente l’utilizzo di materiali solidi come il legno duro o plastica. La balsa viene ridotta a brandelli da questo predatore.
All’allamatura, il barracuda presenta due pattern di comportamento diversi: può cercare di liberarsi con notevole violenza, compiendo spettacolari salti e testate così come cercare rifugio sul fondo. Dopo queste sfuriate tende a risalire in superficie e a diventare arrendevole. Può accadere tuttavia che gli esemplari di dimensioni maggiori tentino un’ultima sortita verso gli scogli, col rischio di spezzare la lenza sulle rocce.
Aguglia Dentice Lampuga Leccia Occhiata Ricciola Serra Spigola Prede minori
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