Sono iniziate mercoledì scorso, 27 luglio, le operazioni di pesca controllata per la bonifica dal pesce siluro dalla foce del torrente Carpinia fino al ponte della ex Tiberina 3 bis. Sul luogo del campo gara, i lavori sono stati presieduti dai biologi insieme a Michele Croce, responsabile della sezione Tutela del patrimonio ittico e pesca sportiva della regione, e al presidente Fipsas Umbria, Vanni Giorgioni.
Le operazioni dovrebbero terminare il 29 luglio, ma già il primo giorno la bonifica con elettrostorditore a basso voltaggio, già sperimentata da anni per portare a riva solo i pesci siluro, ha permesso di raccogliere e smaltire ben 15 esemplari. Ciascuno, con un peso dai 15 ai 30 chilogrammi: considerando che ciascun siluro consuma una quantità di pesce pari quasi al 2% del loro peso, è chiaro perché la Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee avesse richiesto una bonifica urgente.
Ma il pesce siluro, specie considerata da molti incredibilmente nociva e proveniente dall’est Europa, rappresenta un enorme danno non solo in Umbria. In tutta Italia si contano ormai sempre nuovi avvistamenti. L’appoggio della regione umbra, e l’augurio reciproco di una collaborazione attiva di lungo periodo con la FIPSAS, apre quindi uno spiraglio di speranza anche per le altre istanze aperte in varie regioni d’Italia.
E segna senza dubbio un precedete e uno spunto sulle possibili azioni mirate che potranno essere messe in campo dalle regioni per fare fronte a questa invasiva minaccia della fauna ittica locale.