Per come vedo io la questione è un tema estremamente difficile o fin troppo semplice da trattare. [/IMG]">
Il nostro esocide è un feroce predatore pronto ad attaccare (a pancia vuota o perché infastidito) qualsiasi cosa gli si presenti a non troppa distanza dalla bocca, anche solo per vedere se è commestibile oppure no.
Non esiste quindi nessun artificiale specifico per luccio che sia adatto in qualsiasi situazione. Ne esistono per situazioni specifiche.
L’unica cosa che possiamo dire è che ben difficilmente un esocide spreca più energie di quelle che potrebbe trarne dalla possibile preda. Quindi qualsiasi artificiale può andare bene per catturare il luccio.
Abbiamo già anche trattato la pesca del luccio nei grandi laghihttp://www.pescaepesca.org/2011/12/pesca-luccio-laghi.html
Affermiamo che ogni nuova tecnica dai nomi strani e/o altisonanti che utilizzi esche artificiali è solo una maniera per fare arrivare l’artificiale vicino alla bocca dell’ esocide e non certo un qualcosa di nuovo o strabiliante, ma è qualcosa che probabilmente è già stata sperimentata nel passato da qualche antico pescatore. Solo i gommati, gli spinnerbait e i i buzz bait sono da escludersi dal discorso.
Il Flipping, di cui in un noto sito si dice che è stato ideato negli anni settanta in America, consiste principalmente in una tecnica di presentazione dell’esca quasi più in verticale che in orizzontale ed è sicuro veniva praticato nelle lanche di Cozzo Lomellino oltre 50 anni fa, dove si usavano rotanti che giravano anche scendendo, per sondare i canaletti stretti di quelle acque e quindi si faceva la stessa cosa.
Oggi si usano i gommati a coda tagliata mentre allora si faceva lo jo-jo!! Di certo cambia il materiale e il gommato ha una forma simile al pesce mentre lo jo-jo no; ma la tecnica sempre quella è!! Ogni altra cosa fatta diventare novità con nomi altisonati non è altro che un'elaborazione di cose già esistevano. Il tanto apprezzato e decantato Pitching non è altro che la stessa tecnica un po’ più pesante per lanci a breve - media distanza. Darsi a praticare solo un certo tipo di pesca è secondo noi demenziale se si vuole catturare.
Di certo le dimensioni degli artificiali sono aumentate con gli anni e le loro forme sono le più diverse, ma abbiamo il forte sospetto che sia più la validità commerciale rispetto a quella tecnica, specie sulla fantasia di alcuni artificiali; Crediamo che sia una discreta cosa invece la crescita del volume.
Restiamo dell’opinione che un artificiale sia soprattutto valido se agisce nell’area del luccio. Se usiamo un galleggiante dalle forme supersinuose quando il predatore è 9 metri sotto acqua questo sarà solo un bella e conturbante ballerina che danza a pelo d’acqua senza alcun costrutto erotico. Quindi sarà la nostra elasticità mentale a cambiare artificiale con l’arma più vincente che abbiamo in dotazione in quel momento.
Fare lanci a casaccio in un fiume è deleterio quando magari abbiamo delle piante abbattute in acqua.
Certo il rischio di lasciare l’artificiale è maggiore ma è maggiore il rischio di non prendere nulla lanciando qua e là. Diciamo subito che il pesce in oggetto non ama troppo la corrente e predilige luoghi con colori dominanti come il verde e il giallo dove il suo mimetismo sia migliore.
Tende a tenersi riparato o comunque nascosto fra le erbe pronto a fare breve e veloci scatti. Difficile vederlo inseguire per tanti metri la preda.
Quindi la nostra esca deve arrivare ridosso a lui. Certo che una possibile preda che avanzi in maniera “malconcia” lo indurrà a muoversi più del solito. Non è un ghiottone e se sazio non abbocca a meno che irritato.