Pesca a Spinning per principianti

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a cura di Walterfishing

>>Leggi anche gli approfondimenti a fondo pagina.

Questa tecnica, nonostante sia ultimamente in calo, resta una delle più diffuse, e spesso è indispensabile per ricercare i pesci predatori. In molti credono che questa tecnica sia troppo difficile e dura per i principianti, ma posso assicurarvi che non è così. O meglio: iniziare a fare qualcosa non è difficile, ma richiede un po’ di impegno e dedizione. Arrivare ad alti livelli invece richiede anni di impegno, come è ovvio. Nulla è gratuito, ma dato che ci si può divertire anche dal livello base, perché non tentare? 😉

Pesca spinning per principianti.

Cosa serve?

Ho già parlato in altre pagine di come scegliere l’attrezzatura, per cui vi invito a rivedere quelle pagine.
A grandi linee, per un’attrezzatura economica per uso medio (bass, trote, qualche luccio di piccola taglia) ci servono:

  • Una canna da spinning medio, con potenza 10-30 o 10-40 grammi. QUesta tecnica richiede attrezzatura apposita, con caratteristiche particolari; evitate canne per la pesca generica, puntate su attrezzi di buona qualità (se ne trovano di ottimi da 25 euro). Per il nostro caso va bene una canna lunga circa 2.10 metri. Gli anelli in sic e il carbonio sono due vantaggi, e per questa tecnica li consiglio. Telescopica o in 2-3 pezzi? come al solito vedete voi, una due pezzi ha un’azione migliore, ma anche un ingombro notevole; se avete problemi di trasporto, meglio una telescopica.
  • Un mulinello: questa è la tecnica più dura da questo punto di vista, i continui lanci e recuperi, spesso in ambienti difficili, i recuperi in corrente, gli incagli e le lotte tra gli ostacoli o con la frizione chiusa sono molto impegnativi e un mulinello troppo delicato rischia la rottura degli ingranaggi interni dopo poche uscite. Orientatevi su modelli appositi di marche famose, ultimamente offrono modelli molto buoni a prezzi molto competitivi, già dai 25 euro. Se possibile scegliete un modello con la doppia bobina, così potrete passare a un filo di diametro diverso a seconda delle necessità. Nel nostro caso un modello sulla misura 3000 o 4000, che sia ben bilanciato con la canna (e dopo una giornata di lanci si sente!), è la soluzione migliore.
  • Filo: per iniziare, anche qui meglio un buon nylon. Tra le marche consigliate, Berkley Trilene (se lo trovate prendete il sensithin ultra, è poco conosciuto ma ha il carico di rottura più alto di tutti, altrimenti le altre versioni, meno resistenti ma comunque affidabili), Daiwa Triforce, Triana White Bear, Zebco Topic Perca (ottimo per i principianti, non una tenuta altissima ma molto affidabile), Damyl Spezi Line Pike Spin, Colmic Fendreel, Take Extreme Sea Fishing (è quello che uso adesso, funziona benissimo). Come misura, se avete una sola bobina consiglierei uno 0.25; se ne avete due, su una uno 0.20 o 0.25 e sull’altra uno 0.30 (i due fili possono essere di marche diverse). Una treccia non è alla portata di tutti e non è neppure molto semplice da gestire (è meno resistente all’abrasione, non ha l’elasticità del nylon e richiede tarature della frizione ben eseguite) ma data la sua tenuta quando avete un po’ di esperienza potete farci un pensierino. Sui fluorocarbon, rispetto al nylon normale non hanno moltissimi vantaggi in questa tecnica in cui l’esca è sempre in movimento. Per gli inizi si può evitare. Se dalla vostre parti ci sono molti lucci e pensate che possano attaccarsi spesso, può essere consigliabile il cavetto d’acciaio.
  • Esche: iniziate con poche, ma buone: tre, quattro rotanti e ondulanti e un paio di minnow. Meglio poche, ma buone. Come dimensioni, minnow su 7-9 centimetri, rotanti del 3 e ondulanti fino a 10-12 grammi. Molto utili anche le testine piombate sui sette grammi e i “grub” (i falcetti, tipo quelli da trota); come colori, ottimi bianco, giallo e arancio.
  • Accessori: girelle con moschettone attorno all’8, una scatola per le esche in plastica “worm proof” (in modo che resista alla “gomma”) e forbice a becchi piatti. Come al solito, slamatore, forbice e uno straccio. Il guadino può essere utile ma ha il problema che le ancorette possono impiantarsi nelle maglie. Evitate assolutamente il raffio, è poco efficace e soprattutto è un’infamia. A proposito, qui rinnovo l’invito presente su molte pagine: tutto quello che non mangiate, rilasciatelo. Soprattutto specie ormai rare come il luccio, ma anche carassi e siluri, anche se per questi ultimi sarebbe proibito. Non ha senso uccidere per divertirsi, anzi.

Come si pesca?

Faccio una premessa: questo è solo l’inizio, per cui in seguito sarete voi col tempo ad affinare la tecnica.

Come prima cosa, impariamo a lanciare. Cerchiamo un luogo largo, senza incagli e con pesci mediamente di taglia piccola finché non abbiamo imparato. Oppure, se dovete solo imparare a lanciare, potete anche cercare un prato totalmente libero, e al posto dell’esca usate un piombo da 10 grammi. Impugnate la canna sopra il mulinello con la mano destra e tenete il filo fermo con l’indice. Con la sinistra aprite l’archetto. Piegate la canna dietro di voi (ovviamente cercate un posto senza ostacoli e guardate che nessuno sia dietro di voi!). Mettetela inclinata nella posizione delle ore 10 dell’orologio. Se siete messi correttamente il cimino deve essere poco dietro e sopra di voi, il mulinello deve essere verso l’alto. Poi, con un movimento veloce ma non improvviso (importante: le prime volte lanciate lentamente, fino a quando non avete preso la coordinazione necessaria) fate percorrere un arco in avanti alla canna, in modo che il cimino si trovi nella posizione delle ore 2 dell’orologio. Mentre fermate la canna, togliete l’indice. Se avete fatto correttamente, vedrete l’esca volar via e fare almeno una decina di m. Tuttavia, non scoraggiatevi: le prime volte, o vedrete l’esca partire in candela e ricadervi a un paio di metri (in questo caso avete anticipato troppo il momento di levare l’indice) oppure vi sbatterà davanti ai piedi molto forte (e allora avete levato l’indice troppo tardi). I primi giorni è inevitabile, dopo un po’ prenderete mano e confidenza con l’attrezzatura, e riuscirete meglio. Esistono altri tipi di lancio, ma questo è il più usato. Gli altri li imparerete col tempo e con l’esperienza.

Una volta lanciato, c’è il recupero. Per iniziare vi indico la tecnica più semplice (non è la migliore, anzi, può dare qualche risultato ma non aspettatevi molto, per i primi mesi però usate questa fino a che non avete le idee ben chiare): prendete un’esca a caso, aprite la girella, inserite l’occhiello dell’esca e richiudete la girella, lanciate e appena cade in acqua iniziate a recuperare. Come velocità, regolatevi su circa un giro di manovella al secondo. Tutto qua, un semplice recupero dritto a velocità costante. Se vedete ostacoli nei paraggi, prendete una testina piombata, infilateci un grub (può essere usato più volte) e cercate di lanciare a un paio di metri da essi (se è in corrente, lanciate poco a valle!). Se il pesce attacca la vostra esca e non è grosso, alzate il cimino e recuperate col mulinello. Se è grosso, dategli un po’ di filo e assecondate le varie fughe. In tutti i casi attenzione, quando è vicino a riva preparatevi a dargli filo in tutta fretta (è il momento più critico, il pesce è agitato, c’è poco spazio e l’elasticità del poco nylon fuori dalla canna non può assorbire gli strappi) in modo che se dovesse ripartire non spezzi il filo. Un amico con un po’ di esperienza le prime uscite è molto comodo e può insegnarvi molto. Una volta salpato, dopo la foto rilasciatelo nel minor tempo possibile, in modo da farlo soffrire il meno possibile.

In caso di incaglio, non fatevi prendere dal panico. Prima tentate, dando qualche strattone piano al cimino, a vedere se l’esca si disincaglia. Poi spostatevi di un po’, in modo da cambiare posizione rispetto all’esca e riprovate (leggete anche il consiglio di Vitaliano). Se proprio non dovesse muoversi, a questo punto occorre una soluzione di forza. Sappiate già che in parecchi casi perderete la vostra esca, è fastidioso ma succede. In questi casi mettete la canna in orizzontale, chiudete del tutto la frizione e iniziate a camminare allontanandovi. Se non ce la fate a tenere fermo il filo prendete un rametto (mai con le mani, soprattutto con le trecce!), fategli alcuni giri di filo attorno e tirate con quello. Ci sono tre possibilità: l’esca si libera (a volte portandosi dietro un pezzo di ostacolo, altre l’ancoretta si apre e toccherà in seguito piegarla o cambiarla), l’ostacolo cede e lo tirate a riva, si spezza il filo (e in questo caso perdete la vostra esca). È fastidioso ma succede. Per cui, vicino agli ostacoli, usate esche antialga oppure poco costose (ottimi i grub sulla testa piombata, costano pochissimo).

Qualche consiglio

Come al solito, se non avete molta esperienza partite con pesci piccoli in ambienti molto tranquilli e semplici (non iniziate con lucci da 10 chili in una foresta sommersa!). L’ideale per iniziare sono i piccoli bass, qualche cavedano o trota e luccio. Per iniziare fatevi aiutare da un amico, imparerete meglio e in meno tempo.

Questa tecnica richiede pazienza e costanza, non è raro “fare cappotto” e tornare a casa senza neppure vedere una mangiata. Anche fisicamente non è facile, e ha dei ritmi un po’ duri. Ma ha il vantaggio di essere molto divertente e versatile, e ci permetterà di vedere le nostre acque con occhi diversi.

Trovi molte altre informazioni a cura di Giordano sul forum nella parte dedicata allo spinning con ottime spiegazioni ed articoli su:

Esche artificiali per lo spinning

Cucchiaini o Rotanti
Spinner bait
Ondulanti
I Rapala i Minnow più famosi ed usati
I Minnow caratteristiche e tipologie
Lipless
Esche siliconiche Jig – Grubs – Pescetti siliconici – Rana

 

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Spinning alla trota
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19 commenti

  1. In caso di incaglio avrei aggiunto un’avvertenza, tirando, l’esca potrebbe disincagliarsi, venir proiettata verso di voi con violenza e le ancorine piantasi sul volto o le braccia, pertanto quando si tira è opportuno mettersi di spalle e di fianco, (non in linea con il filo).

  2. Salve a tutti vorrei un consiglio da voi… verso che ora potrei andare a praticare la pesca spinning??

  3. Buongiorno Carissimi… volevo chiedere se si può usare un filo colorato per lo spinning in acque dolci ( lago e correnti), tipo rosso o giallo, che sarebbe molto comodo sulle correnti veloci o di sera per la visibilità. Se si, devo metergli un terminale in fluorocarbon o va bene anche senza ? Grazie di cuore

  4. salve sono novello di pesca volevo sapere quanto deve essere lungo il finale che alloggia l esca..
    mi spiego: 200 metri di filo naylon da 0,20 inseriti sul mulinello poi girella a tre ora il finale quanto lungo? su di una canna m 2.10
    gze
    p.s pesca trote da lago il miglior artificiale qual e’ ?

    • ciao a spinning non esiste il finale 🙂 alla fine della lenza attacchi la girella e poi metti il tuo bel cucchiaino, o minnows. Per la pesca alla trota lago ti consiglio degli cucchiaini rotanti del 2 e del 3 puoi prendere il tondo della ILBA, oppure dei Rapala da 5 cm colorazione trota.
      A presto.
      Alessio

  5. Lorenzo Sbrana

    Ciao a tutti ormai pesco da un pò peró andando in un lago vicino casa mia ó scoperto che ci sono i bass. E quindi o deciso di provare lo spinning qualcuno mi farebbe il favore di mandarmi qualche schema delle montature che posso usare?grazie lorenzo.

  6. giampietro vignaga

    ottimi consigli, proverò questa tecnica

  7. Io sono passato dal surfcasting allo spinning…è vero il cappotto lo indosso spesso ma mi diverto come un matto

  8. Veramente molto interessante .. sono un ragazzo molto giovane,questa tecnica mi ha preso del tutto; anche vero che nn viene più praticata difatti molti amici pescatori mi dicono come faccio ad avere tutta questa pazienza .. 🙂 ma la pesca è cosi pazienza ed impegno e il pesce arriva !

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