Considerate che conoscere benissimo le cose legislative in Italia è impossibile visto e considerato che nella pesca vi sono leggi e leggine che portano alla follia mentale chi non si addentra con cautela e calma, aggiunto che vi sono dei anche piccoli muri di omertà, vedrò di illustrarvi la storia dei DeP.
Metteteci che la Legge italiana è del 1931 e delega le regioni, alcune delle quali come Piemonte, Lombardia e non solo, delegano le provincie e siete a posto.
Faccio notare che uno di noi due è stato consigliere fondatore e della prima legislazione del CAGeP il cui presidente divenne vicepresidente (il presidente è l’ assessore) della consulta regionale del Piemonte una decina di anni fa; voglio dire che qualcosina di mio l’ho vista e vissuta…
Il CAGeP faceva qualcosa come 5000 soci solo nel novarese. Una unione di intenti con altre 2 grosse associazioni del torinese fece lievitare il numero attorno ai 15.000 soci e il signor Renato Pellò divenne vicepresidente della consulta regionale. Giusto per far capire che qualcosa di leggi ittiche P&P ne mastica e non per “blagare”.
Noi la gloria la lasciamo ai nomi noti, ai capi forumisti e ci teniamo il “sapere”………
Vicino all’anno 1000 sono state reperite norme o disposizioni che sancivano la proprietà dei pesci negli allevamenti; le istituzioni “Giustiziane” stabilirono i principi base della libertà di pesca e il diritto della proprietà del pesce pescato; cioè il pesce era di nessuno in acqua ma diventava del pescatore dopo pescato. Logico direi…
Poi arrivarono arroganti principi, duchi, conti, baroni, re e gente di quel tipo che decisero che erano loro in quell’acqua o zona ad essere gli unici che potevano pescare.
Nacquero anche i bracconieri…Le cose andarono più o meno cosi anche in tutto il resto d’Europa. La cosa avvenne gradualmente e le piccole sommosse popolari (tanta gente allora viveva del pescato) non furono manco tante.
E qua il clero si accorse che la pesca poteva essere fonte di potere e fece in modo sempre più frequente di avere lasciti volontari di questi primi DeP. Le donazioni alla chiesa furono moltissime verso il 1300 in tutti i paesi europei. Diciamo che non fu un male dato che essa comunque diffuse una cultura del rispetto del fiume.
Uno dei primi esempi di donazione alla chiesa lo troviamo già nel primo decennio del 700 quando il duce di Benevento elargii i DeP di un fiume e di un lago artificiale alla chiesa di S. Sofia in Ponticello; nel 753 Astolfo il longobardo regalò il 50% delle pescherie mantovane ad una abbazia.
Berengiario donò nel 919 al diacono di Pavia un Dep sul Ticino e poco dopo il 1000 Enrico I concesse al vescovo di Novara i diritti sul Toce e sulle acque ossolane. Ci furono casi di affitto a pescatori già allora professionisti o semi, qualche polemica e dei tentativi di regolamentazione della cosa. Insomma speculazioni e tentativi di limitarle. Nel 1300 circa il comune di Novara aveva in mano (non si sa come) i DeP che aveva il vescovato e li affittò per 9 anni ad un privato.
Spesso e volentieri i DeP venivano frazionati (ad esempio a mio sapere, il Ticino dall’ uscita dal lago Maggiore fino a Cameri (NO) ha 9 DeP anche se 8, al 2011,sono in mano alla FIPSAS in qualche maniera).
A Galliate è del comune e a Trecate idem. Generalmente i comuni danno la gestione alle locali associazioni….generalmente ma non sempre. Il lago di Viverone è per il 90% circa del comune omonimo e fino a qualche decennio fa ero lo stesso comune a gestirlo, poi lo fece gestire da altre figure.
Arriviamo in questo caos al 1877 dove i DeP furono riconosciuti e tutelati dalla legge italiana n° 3706.
Con modifiche sostanziali di questa legge arriviamo al 1936 dove si costrinse i proprietari dei DeP a tutelare il patrimonio ittico pena il decadimento del diritto.