Il legering o ledgering è una tecnica di pesca nata alla fine degli anni sessanta in Ingilterra. Il suo grande successo è dovuto al fatto di poter essere praticata ovunque, è una via di mezzo fra il serfcasting leggero, e la pesca a fondo medio-leggera con canne ad azione di punta, di lunghezza che varia da 3,30 a 5 m, con vettini intercambiabili (sottile, medio e grosso) in base al tipo di pesca e al luogo dove la si effettua. Tecnica elementare con risultati soddisfacenti, basata essenzialmente sull'utilizzo di attrezzature leggere e terminali sottili, il legering, mira alla cattura di prede con fondali melmosi, dove i pesci si alimentano cercando sul fondo il loro nutrimento, come cale, insenature, porti, fiumi, laghi e laghetti artificiali. La pesca a legering si pratica con il pasturatore. In commercio esistono dei prodotti specifici (antitangle storti), i quali hanno come attacco dei moschettoni, dove si possono mettere dei piombi con girelle o pasturatori. Uno dei lati più interessanti e affascinanti della pesca a legering è la necessità di utilizzare dei terminali di diametro molto sottile (0,08 0,10 0,12) e lunghi dai 70 cm ai 2 m, con ami piccolissimi (20/14), per conferire massima naturalezza e libertà di movimento all'esca, il che obbliga ad un grande impegno tecnico per riuscire a salpare le prede. I milinelli saranno di media grandezza non molto veloci, ma capaci di un recupero senza sforzo, caricati con circa 200 m di un buon 0,18/20. La pasturazione sarà a base di bigattini, o mischiato a della pastura di fondo, inserito nel pasturatore se si usano questi, oppure lanciando con della fionda delle palle se si utilizzano piombi. Da notare che il pasturatore si svuota molto velocemente pertanto, dopo aver pasturato inizialmente è consigliato metterci del nastro adesivo intorno liberando solo qualche buco, affinché i pesci non si sfamino facilmente.
L'azione di pesca. Pescare in porto o dalla scogliera, con una canna da ledgering, è emozionante. Le prede che potranno costituire l'oggetto dei nostri carnieri sono di tutto rispetto: spigole, orate, cefali ed occhiate. E' necessario dotarsi di un piccolo tripode di dimensioni medie, evitando quelli troppo pronunciati utilizzati per il surf casting. Tale oggetto si rende utile in quanto la nostra pesca avviene sempre in una posizione sopraelevata e le lenze devono rimanere in perfetta tensione per poter segnalare anche le più timide abboccate. Poichè gli spazi sono maggiori rispetto a quelli del fiume o delle acque interne, e le mangiate più rarefatte, spesso si pesca con due canne, sia di giorno che di notte. Esse vanno orientate con un'angolazione superiore ai novanta gradi rispetto all'acqua, così da tenere sollevata una buona porzione di filo, evitando che essa si incagli tra gli scogli. E' anche buona norma quella di posizionare gli attrezzi lateralmente rispetto alla direzione della corrente
Matteriale per la pesca
1) Prendiamo il filo contenuto nel mulinello e passiamolo attraverso l'anti-tangle. Ricordiamo che la sezione più corta deve essere disposta verso l'altro, mentre quella più lunga verso il basso.
2) fermiamo l'anti-tangle con una piccola perlina ed applichiamo alla lenza madre un girella senza moschettone.
3) Colleghiamo il terminale, di circa 1 metro , al moschettone. Tagliamo il filo in eccesso e montiamo il pasturatore da noi scelto.
La lenza è pronta per essere utilizzata. A fronte di travi dello 0,14/0,18, i più comuni quando si pesca in mare, i terminali variano dallo 0,12 allo 0,16, in relazione al peso del pasturatore, alla condizione delle acque ed, ovviamente, alla taglia dei pesci che andremo ad insidiare.
Alcuni esempi.
Il suo punto di forza sta nella perfetta presentazione sul fondo dell'esca, strato marino frequentato dai pesci di buona mole, in diverse condizioni di fondale, sia esso di tipo melmoso, sabbioso, fangoso o roccioso. L'unico inconveniente è dovuto alla presenza di possibili incagli nei porti e dalle scogliere, ma l'efficacia del ledgering riuscirà a farvi dimenticare questo piccolo punto di debolezza.