L' avrei messo anche tutto ma supera il limite massimo delle batture e percciò vi metto il link al mio blog dell' articolo e un antipasto
Il link è
http://pescambiente.blogspot.it/2010/08/cosa-non-va.html
L' antipasto è
La si potrebbe concludere in una parola: “TUTTO” e lo scritto sarebbe bello finito!!! Ma di certo non si potrebbe definire lo scritto una lettera ed eccomi quindi impegnato a cercare di analizzare i problemi della PESCA in acque interne; Non è semplice trovare un punto di inizio.
Senz’altro la questione è sviluppabile dal punto di vista ecologico ma mi troverei in un campo troppo vasto, complesso e dove dare risoluzioni ipotetiche comprenderebbe analizzare l’intera vita sociale del pianeta od almeno quella italiana. Certo una maggiore attenzione delle istituzioni verso i nostri corsi d’acqua sarebbe molto auspicabile; Vi sono problemi grossi da risolvere come inquinamenti, mancanza di scale di monta, prelievi idrici indiscriminati che possono essere di difficile risoluzione ma altri come la pulizia dei greti dei torrenti da immondizia di ogni genere compreso i residui di lavori in alveo o recuperi di pesce in canali in stato di asciutta credo siano di facile risoluzione tecnica.
Non possono sempre pensarci club od associazioni di volontari a queste cose…Quando le fanno…..
Non si può far ricompensare la perdita di esemplari di valore e pregio persi per una asciutta totale con 250 trote come avviene in qualche caso. E questo se tutto và bene..
Abbiamo in Italia una legge nazionale di pesca che dire vetusta è anche poco (1931) che in pratica non esiste in quanto sono poi le leggi regionali a determinare i regolamenti principali. Credo sia facilmente intuibile per tutti che all ‘epoca della stesura la circolazione dei pescatori fosse molto molto minore che attualmente e che quindi tali leggi e regolamenti diversi non influissero più di tanto .
Da oramai decenni anche chi pratica la “passionaccia” è solito fare decine se non centinaia di km per esercitarla ed avere centinaia e di disposizioni diverse da sapere diventa una impresa da studente universitario più che da pescatore. Certo vedere che una regione come la Lombardia, non più tardi di 2 anni fa, fa anche Lei una legge regionale quadro dove delega alle province i regolamenti fa cadere le braccia…Mi sono molto stupito che sia stata fatta passare una legge simile senza nessuna opposizione almeno a me nota da parte delle associazioni di pescatori dilettanti!!!
La FIPSAS la deve smettere di dichiararsi come la rappresentante dei pescatori e poi lasciar passare senza fiatare cose come questa che innegabilmente ha portato scompiglio nei pescatori lombardi e loro confinanti specialmente !!! Abbisogna una aria nuova nella Federazione e che essa riveda completamente i quadri dirigenziali e anche la filosofia della stessa. Le gare ci possono anche stare ma si deve guardare con la stessa intensità anche ai “normali” pescatori a cui i carassi e le trote pollo interessano ben poco…