Era il 11 maggio 1976 e fra pochi giorni si sarebbe potuto avverare il sogno calcistico di tutti i tifosi granata; Torino punti 44 Juve punti 43. Il mio pensiero era rivolto solo alla prossima domenica dove il Torino vincendo in casa col Cesena avrebbe vinto il campionato.
Ma ecco che all’ improvviso come un fulmine a ciel sereno incontrai Elisa; O meglio, assorto nei miei pensieri calciofili, gli andai a sbattere contro e la buttai per terra. Per farmi perdonare gli offrii un aperitivo nel miglior bar di Novara cioè il “Fortuna”; Era bella, bella da morire, quasi una fata e per qualche minuto non riuscii a proferire parola anche perché di sicuro aveva 3-4 anni più di me ed allora non erano molte le relazioni in cui la donna era più vecchia del maschio.
Ma il CAVEDANO che è in me usci allo scoperto e inondandola di parole, riuscendola a farla ridere molto, gli strappai (veramente accetto subito) un appuntamento a cena ad Agnellengo dove in una mezza bettola servivano ancora la “paniscia” alla novarese cioè un risotto arricchito con fagioli, cotene di maiale, verze, carote ed altro.
Adesso i pensieri erano 2 : Il TORO ed ELISA!!!
Il giorno dopo per svagarmi presi la bilancia ed andai sul Terdoppio verso la cascina Argine; Montai una rete con maglia del N 4 dato che volevo prendere solo pesci medio grossi.
Poco dopo una discreta tinca sui 4-5 etti passo sopra ma la sbagliai di bruto dato che non ero concentrato. Poi mi passò come un fulmine sopra un luccio ma questa volta tirai con decisione ed esso entrò nel cestino; Non era enorme, diciamo sui 1500 gr, ma comunque avrebbe onorato la tavola e soprattutto mi distolse un po’ il pensiero da Elisa e dal TORO.
Cambiai postazione e mi diressi verso una buca ove non si vedeva il fondo e in cui , tirando alla cieca, non avevo mai preso nulla. Invece questa volta presi 2 cavedani discreti.
Il 13 maggio invece andai sul canale Cavour colla allor lunga canna bolognese di metri 4.5 dove la latteria scaricava i suoi liquidi che erano pasturazione continua per i pesci. Qualche bigattino in pastura ma non troppi e il tappo affondo quasi subito. Il pesce era grosso, molto grosso, forse una trota di discesa dal Po o dalla Dora Baltea od addirittura una lacustre che attraverso il canale regina Elena finiva nel Cavour; Il finale si spacco quasi subito ed amen. In seguito innescai dei piccoli vermi di letame sull’ amo del N 16, aumentai la dimensione dei fili e un paio di trote decenti, di cui una sui 7-8 etti, e qualche cavedano assieme a minutaglia assortita assaggiarono le mie esche e finirono prima nel cestino e poi sulla tavola di mio zio “Sotu” che mi pagava l’ abbonamento al Torino calcio.
Lui non voleva pesci del Cavour dicendo che era inquinato ma io e mio padre gli dicevamo che erano del Terdoppio o dell’ Agogna e come per magia diventano eccellenti al palato di mio zio e sua famiglia…..
Il 14 e 15 maggio mi dedicai un po’ alla pesca senza costrutto tranne una fario a spinning e un po’ a giocare a biliardo anche perché il 14 sera vi era la gara sociale mensile ; L’ appuntamento con Elisa e col TORO si avvicinavano, pensavo solo a loro e riuscii a sbagliare una bella carpa che nel 99% dei casi era una preda facile colla bilancia data la sua lentezza e a perdere con Calogero che battevo sempre a biliardo in gara e perdevo fuori gara e la cosa lo imbestialiva.
A onor del vero era una gara a coppie dove io ero socio di Mario suo nipote e Calogero giocava col padre di Mario cioè suo fratello detto “Palata” per i tiri di una violenza inaudita ove la palla sembrava non fermarsi mai; Feci inizialmente un tiro magistrale con un 5 sponde e 8 punti di filotto ma poi per le “palate” e miei errori perdemmo la semifinale. Calogero mi disse “Tu hai la testa al TORO ma mi sa anche a qualcosa d’ altro di meglio…..”. Un muratore psicologo non lo avevo mai incontrato prima….
Alle 19 del 15 gennaio ero già al “Fortuna” ad aspettare Elisa quando l’ appuntamento era alle 20; Alle 19.45 Lei appari coi suoi meravigliosi capelli biondi sulle spalle e un sorrido da svenimento; La cena fù ottima.
Lei capi la mia scelta di andare il giorno dopo alla partita dato che il padre era super tifoso interista e ci demmo appuntamento per la sera. Qualche bacetto in auto a suggellare un flirt durato poi solo 4 mesi ma molto intenso. La famiglia si trasferi a Genova per motivi di lavoro del padre agente di Polizia e la distanza era troppa anche se qualche volta ci vedemmo ancora.
E arrivo il 16 maggio 1976; Il Comunale era strapieno….oltre 60.000 tifosi granata a sostenere il TORO che in casa aveva vinto 14 partite su 14!!
Pulici detto Puliclone segnò quasi subito con un bel colpo di testa in tuffo e fu il delirio frenato poco dopo da un autogol di Mozzini. La Juve era sullo 0-0 a Perugia ma se vinceva sarebbe stato spareggio. Ma invece segnò Curi per il Perugia e lo scudetto fu GRANATA!!!! Puliciclone vinse anche la classifica cannonieri con 21 gol.
La sera a casa sua(entrai dalla finestra) con Elisa si compi quello che doveva avvenire da un colpo di fulmine di entrambi e fini cosi quella magnifica settimana di Pesca, ragazza e calcio. Gli feci la solita domanda che facevo a tutte le ragazze con cui avevo avuto e che in seguito ebbi un flirt e cioè “Io mi ritengo brutto e cosa ti attrae in me?”; La risposta sempre fu la solita più o meno e cioè “Hai l’ aria erotica, sai far ridere e sei un gentiluomo in mezzo a tanti buzzurri”…….
Era bella, era bella Elisa; Ci amavamo ma il destino fù quello e per nostra fortuna entrambi trovammo partner giusti in seguito ed ancor oggi una telefonata di auguri per le feste e 4 chiacchere le facciamo; Ora è una felice nonna mentre io mi sa che dovrò dare qualche lezione a mio genero per far diventare anche mia moglie cosi'....
Foto in
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